MAISON RADAY

L'avventura di Valentin Tribaut, in arte Maison Raday, ha inizio nel 2018 con la prima collaborazione insieme ad Aurelien Lurquin, giovane vigneron “biodinamico” di Romery.

La filosofia di Valentin è tanto semplice da raccontare quanto “challenging” da realizzare: selezionare ogni anno un vigneron "amico", particolarmente virtuoso ed affidabile in campo agronomico, acquistando da un lui un piccolo lotto delle sue uve che andrà a trasformare seguendo una visione propria e personale del terroir di origine.

Pur non essendo proprietario delle uve che di anno in anno lavora ma forte di una lunga tradizione familiare, Valentin ha saputo guadagnarsi la piena fiducia dei nuovi partner grazie ad un approccio in vinificazione estremamente sapiente e rispettoso della materia d’origine, affidandosi ad alcuni principi cardine della viticoltura biodinamica e naturale: lieviti in indigeni, minimi dosaggi di solforosa, legni di qualità, vinificazione totalmente in barrique di borgogna, lunghi affinamenti e rigorosità assoluta in tutte le fasi di elaborazione senza l'aggiunta di alcun additivo e con dosage minimi.

Il nome Raday nasce dall’omonimo nome del ruscello che attraversa il borgo di Romery, dove ha origine la famiglia Tribaut, da generazioni legata al terroir champenois.

Le prime cuvee di Valentin sono letteralmente fantastiche e non vediamo l'ora di assaggiare i risultati delle nuove collaborazioni che verranno, a partire da quella stipulata sull'annata 2019 con un vigneron biodinamico di Cuchery.

Vi invitiamo a rimanere sintonizzati ed, intanto, provare ad accaparrarvi qualche bottiglia tra le poche disponibili.

Curiosita'

Contenuto comprimibile

Anno di fondazione

#2018

Bottiglie prodotte

#2.000

Certificazioni

#Nessuna

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